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22 aprile 2015 3 22 /04 /aprile /2015 20:51

IL REALE NON E’ INDIFFERENTE AL DESIDERIO….DESIDERARE L’IMPOSSIBILE PUO’ EFFETTI ANCHE IMPREVISTI SUL REALE. E’ quello che sostiene Luisa Muraro nel suo libro Al mercato della felicità. Me lo dico mentre penso che ho un desiderio impossibile, sto desiderando l’impossibile. Come fare? Non realizzerò mai questo sogno, è davvero impossibile. Mi sento a disagio non so cosa fare…

Il mio è desiderio, forte così tanto forte e così tanto impossibile. Ma io continuo a desiderare, mi dico, e scommettere e ancora desiderare, tenendo sempre viva la posta in gioco. Perché sono certa che desiderare questo mio sogno impossibile non lascerà indifferente il reale e potranno accadere eventi imprevisti che potranno portarmi un inaspettato guadagno simbolico e non solo. Dal libro di Luisa, capisco che posso collocarmi in una dimensione altra rispetto al pensiero unico dominante che vede il desiderio solo nell’ottica della finalità, quindi consiglia di desiderare solo quello che si può ottenere. Desiderare l’impossibile come nel mio caso dà vita a una passione intensa, travolgente, devastante, ossessiva che ha i suoi effetti imprevisti ma non per questo meno carichi di ricchezza simbolica.

“Anche Aristotele ha teorizzato che la causa della differenza sessuale sia riconducibile ad un incidente per cui, invece di un maschio, nasce una femmina. Aristotele è un grande osservatore della natura e del mondo umano, è filosofo e insieme scienziato, osserva e ragiona – scrive Luisa Muraro in La differenza sessuale c’è. È dentro di noi (27esimaora.corriere.it) - Nel trattato Sulla generazione degli animali scrive: «Il primo inizio è nascere femmina e non maschio», dice proprio così, «ma questo è necessario alla natura». Perché «ma»? Da qui prende avvio un discorso molto sottile: è necessario che nascano femmine, ma queste non nascono per necessità, nascono per un anomalo indebolimento del principio generativo (il maschio). Dopo di che ecco il ragionamento che sana l’incongruenza: l’anomalia che fa nascere le femmine non ha la necessità delle cose necessarie a raggiungere un fine, si tratta di una «necessità accidentale». (La donna e i filosofi, p. 79). Che cosa vuol dire? i traduttori di questo difficile passo non si sono ancora messi d’accordo. L’idea però mi pare chiara: le femmine sono necessarie, mail sesso femminile non è normale"

Si dice in pratica che dice il pensiero dominante, il pensiero che ci vede e prevede, soggetti in preda a scopi che vogliamo realizzare, scopi con un fine, il soggetto dominato da un pensiero finalizzato. Ma collocarsi in un altrove, in un luogo come dice Muraro, dove il fatto di non poter realizzare il desiderio è un valore più che un disvalore.

Collocarsi in un altrove altrimenti rispetto al pensiero dominante permette di desiderare l’impossibile senza volerlo possedere, o per forza concretizzare. Ed è un guadagno di libertà che ci fa fare esperienza. Perché il desiderio e l’atteggiamento può davvero modificare il reale. Nel mio caso desiderare l’impossibile mi fa vivere un’esperienza di ricerca, trasformazione, mi fa gioire di un’esperienza decisamente unica e particolare, emozionante, viva. E qualcosa può accadere, qualcosa accade, qualcosa di imprevisto…perché il reale eccede la realtà illuminata da logiche di pensiero schematiche e unilaterali

Serena Fuart

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serenafuart
21 aprile 2015 2 21 /04 /aprile /2015 10:34
 IL FENOMENO MILENA GABANELLI: la donna che fa vacillare i potenti

DOMENICA 26 APRILE
ALLE ORE 19,00
ALL'ALVEARE MILANO
via della Fer
rera 8


Nel contradditorio mondo della tv italiana non tutte le show girl sono veline o vallette.
Ci sono donne di spessore, donne che con il loro lavoro e la loro determinazione cambiano le cose.
Una di queste è Milena Gabanelli.
Chi è? Qual è il suo
percorso?


Report ha trasmesso una lunga inchiesta dove si sono documentati cedimenti e crolli di infrastrutture, carenze nei controlli, fino ad arrivare a progettare strade che tombano discariche ad insaputa di Anas. La Gabanelli chiude dicendo "cambiare i manager". Il manager ieri si è cambiato da solo! Il presidente e amministratore delegato di Anas Pietro Ciucci,si è dimesso poco dopo!

Sono pochi a godere di una autorevolezza indiscussa come la sua. Soprattutto in un momento in cui i giornali, il giornalismo e il giornalismo di inchiesta vivono numerose difficoltà (ma il problema non è italiano, dice: è «mondiale»). Milena Gabanelli, con il suo programma Report, riesce a distinguersi per serietà dell’informazione e qualità degli approfondimenti, tanto che, nel 2013, risultò tra i nomi desiderati per il Quirinale dal Movimento Cinque Stelle - erano le "quirinarie". Per tutta risposta, oltre al rifiuto, sollevò alcune domande («Che fine fanno i proventi del blog di Grillo» e «quanto guadagna le Casaleggio e associati dalla pubblicità sul sito») che non vennero prese molto bene. Non c’è da aspettarsi che venga riproposta per il 2015. Ma chissà (scrive Dario Ronzoni sulhttp://www.linkiesta.it/milena-gabanelli-intervista-informazione-inchieste)

a cura di Serena Fuart

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serenafuart
22 marzo 2015 7 22 /03 /marzo /2015 13:06

DOMENICA 29 MARZO 2015

ALLE ORE 21

ALL’ALVEARE MILANO

Via della ferrera, 8

L’UNIVERSO DELLE MALATTIE TRASMISSIBILI

Le malattie sessualmente trasmissibili sembrano argomenti lontani da noi quando invece sono realtà da non sottovalutare.
Arcigay Pavia “Coming-Aut” ha lanciato in rete “Donne & Salute”, sondaggio nazionale che ha come obbiettivo la raccolta di dati utili per conoscere quali sono le ITS (infezioni sessualmente trasmissibili) che interessano le donne che hanno rapporti sessuali con donne (WsW).
Ne parliamo con Elena Petriccioli, Vicepresidente Arcigay Pavia "Coming
-aut"

Dal comunicato di Arcigay Pavia

sito

Arcigay Pavia: sondaggio sulle infezioni sessualmente trasmissibili tra donne, già più di 800 le risposte

By Luca Contardi On marzo 5, 2015 · Add Comment

ARCIGAY PAVIA “COMING-AUT” LANCIA UN SONDAGGIO NAZIONALE SULLE INFEZIONI SESSUALMENTE TRASMISSIBILI TRA DONNE: GIA’ PIU’ DI 800 LE RISPOSTE

Arcigay Pavia “Coming-Aut” ha lanciato in rete “Donne & Salute”, sondaggio nazionale che ha come obbiettivo la raccolta di dati utili per conoscere quali sono le ITS (infezioni sessualmente trasmissibili) che interessano le donne che hanno rapporti sessuali con donne (WsW).
Le altre domande, inerenti al rapporto con il ginecologo e l’utilizzo dei preservativi femminili, saranno utili per capire effettivamente quanto le donne omosessuali utilizzino gli strumenti di prevenzione durante i rapporti sessuali.
“Purtroppo parrebbero non esistere dati simili che riguardino la popolazione lesbica lombarda e italiana… e senza neanche un briciolo di informazione la salute delle donne viene spesso dimenticata e/o banalizzata” dichiara Niccolò Angelini, presidente di Arcigay Pavia “Coming-Aut”.
Il questionario impazza sul web, dove molte delle ragazze intervistate si dicono “soddisfatte nel vedere che la salute delle donne viene considerata ed analizzata”: le risposte ricevute sono già più di 800.
“Il sondaggio che abbiamo predisposto si colloca nel panorama nazionale come un unicum, qualcosa che appare se non come un inedito sicuramente come eccezionale a fronte dell’indifferenza che abbiamo riscontrato sul tema” commenta Elena Petriccioli, responsabile gruppo donne Arcigay Pavia “Coming-Aut”.

Queste le domande proposte:
vivi in Lombardia?
Quanti anni hai?
Hai mai effettuato una visita ginecologica?
Sei stata da un medico ginecologo nell’ultimo anno?
Hai rapporti sessuali solo con donne?
Ogni quanto tempo effettui una visita ginecologica?
Dichiari di avere rapporti omosessuali al tuo medico ginecologo?
Hai mai contratto delle ITS?
Quali?
Se hai contratto una qualche infezione sessualmente trasmissibile sai ricondurla a rapporti sessuali con donne o con uomini?
Ti hanno mai sconsigliato di andare da un medico ginecologo perchè hai rapporti solamente con donne?
hai mai sentito parlare di femidom e dental dam? Li utilizzi regolarmente?
Credi che l’associazione LGBTI piu vicina a te possa fare qualcosa in più per la prevenzione delle infezioni sessualmente trasmissibili tra donne? Se sì, indica le misure adottabili o migliorabili in “altro”

Il sondaggio si trova sul sito di Arcigay Pavia “Coming-aut” www.coming-aut.it

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serenafuart
18 marzo 2015 3 18 /03 /marzo /2015 09:51
L'AMORE E LA PASSIONE QUANDO LA MILANO ERA DA BERE

La serata del 15 marzo con ospite Angelica Russotto

Di Serena Fuart

Anni Ottanta, amore, società e passione. Ne abbiamo parlato domenica, 15 marzo all'Alveare con Angelica Russotto, scrittrice e autrice dei libri: Quando la Milano era da bere e La fine delle bugie (e della Milano da bere)

Un modo per conoscere le persone e un'epoca, a differenza di quanto si possa credere, non sono i saggi o libri dotti. Lo sostiene una delle mie guide nel movimento delle donne, Liliana Rampello, studiosa e intellettuale femminista. La via privilegiata per accedere all'anima delle persone e all'anima di una società, aggiungo io, sono i romanzi. Per questo domenica per parlare degli Anni Ottanta siamo partite da due romanzi ambientati in quell'epoca.


Gli Anni Ottanta, gli dell’edonismo, felicità, grandi compagnie, denaro opportunità! Tante le cose che funzionavano davvero e ci cullavano nell’illusione che sarebbe andata ancora più bene, che il denaro, il successo il divertimento non poteva far altro che aumentare ed espandersi all’infinito.
Tante però le realtà che facevano presagire la grande crisi che avrebbe sconvolto gli anni novanta e quelli successivi. Per esempio l’opportunismo, l’ individualismo, la scalata al successo e potere con ogni mezzo, meglio se illecito perché più semplice. E il diffondersi a macchia d'olio del neo liberismo.
E le donne? Il femminismo degli anni ottanta assume una forma diversa da quello delle grandi manifestazioni di piazza degli anni 70, seppur anche negli anni settanta il femminismo non era solo quello di piazza. C’era l’autocoscienza e tante pratiche del femminismo della differenza sessuale che agiva nel simbolico e nella cultura. Ma negli anni dell’edonismo e delle opportunità produceva pensiero, agiva trasforamazioni culturali radicali e profonde agendo a partire da sé e dalle relazioni e agendo come un virus che una volta preso si propaga, il virus della libertà femminile. Il colpo di coda del patriarcato si vede nelle tv commerciali degli anni ottanta che presentano un ‘immagine femminile di donna oggetto e svilita.

AUDIO DELL'INCONTRO

DI COSA PARLA IL LIBRO - rencensione di Serena Fuart

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serenafuart
10 marzo 2015 2 10 /03 /marzo /2015 11:45
L’amore la vita e la passione negli Anni ‘80

Come si viveva negli anni 80? com'era la vita, l'amore?

Ne parliamo domenica 15 marzo alle ore 21 all’Alveare Milano, via della Ferrera, 8, Milano con ospite d’eccezione
Angelica
Russotto,

scrittrice e autrice del libro "La fine delle bugie" che parlerà con noi a partire dal suo ultimo e appassionante lavoro editoriale.

Gli Anni Ottanta, gli dell’edonismo, felicità, grandi compagnie, denaro opportunità! Tante le cose che funzionavano davvero e ci cullavano nell’illusione che sarebbe andata ancora più bene, che il denaro, il successo il divertimento non poteva far altro che aumentare ed espandersi all’infinito.
Tante però le realtà che facevano presagire la grande crisi che avrebbe sconvolto gli anni novanta e quelli successivi. Per esempio l’opportunismo, l’ individualismo, la scalata al successo e potere con ogni mezzo, meglio se illecito perché più semplice.
E le donne? Il femminismo degli anni ottanta assume una forma diversa da quello delle grandi manifestazioni di piazza degli anni 70, seppur anche negli anni settanta il femminismo non era solo quello di piazza. C’era l’autocoscienza e tante pratiche del femminismo della differenza sessuale che agiva nel simbolico e nella cultura.ma negli anni dell’edonismo e delle opportunità produceva pensiero, agiva trasfomarzioni culturali radicali e profonde agendo a partire da sé e dalle relazioni e agendo come un virus che una volta preso si propaga, il virus della libertà femminile. Il colpo di coda del patriarcato si vede nelle tv commerciali degli anni ottanta che presentano un ‘immagine femminile di donna oggetto e svilita.

Serena Fuart

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serenafuart
1 marzo 2015 7 01 /03 /marzo /2015 22:04
IL SENSO DELL'OTTO MARZO
DOMENICA OTTO MARZO
A PARTIRE DALLE ORE 19
ALL'ALVEARE MILANO
via della Ferrera, 8

RIFLETTIAMO SULLA FESTA DELLA
DONNA
DA DOVE PROVIENE QUESTA FESTA E OGGI HA SENSO FESTEGGIARLA? PROIEZIONE DEL DOCUMENTARIO IL CORPO DELLE DONNE

Una leggenda molto celebre narra che la Festa della Donna sia stata istituita nel 1908 in memoria delle operaie morte nel rogo di una fabbrica di New York, la Cotton. In realtà, appunto, si tratta solo di una leggenda nata negli anni successivi alla Seconda Guerra Mondiale.
Proiettiamo per l’occasione "Il corpo delle donne "documentario che ha spopolato sul web di Lorella Zanardo, Marco Malfi Chindemi e Cesare Cantù sulle donne in tv. Vediamo gli spezzoni di trasmissioni televisive in cui la figura femminile è rappresentata in modo non veritiero

Dal sito: http://www.ilcorpodelledonne.net/documentario/,

Cos’è il “Corpo delle donne?”
IL CORPO DELLE DONN
E è il titolo del nostro documentario di 25' sull’uso del corpo della donna in tv. Siamo partiti da un’urgenza. La constatazione che le donne, le donne vere, stiano scomparendo dalla tv e che siano state sostituite da una rappresentazione grottesca, volgare e umiliante. La perdita ci è parsa enorme: la cancellazione dell’identità delle donne sta avvenendo sotto lo sguardo di tutti ma senza che vi sia un’adeguata reazione, nemmeno da parte delle donne medesime. Da qui si è fatta strada l’idea di selezionare le immagini televisive che avessero in comune l’utilizzo manipolatorio del corpo delle donne per raccontare quanto sta avvenendo non solo a chi non guarda mai la tv ma specialmente a chi la guarda ma “non vede”. L’obbiettivo è interrogarci e interrogare sulle ragioni di questa cancellazione, un vero ” pogrom” di cui siamo tutti spettatori silenziosi. Il lavoro ha poi dato particolare risalto alla cancellazione dei volti adulti in tv, al ricorso alla chirurgia estetica per cancellare qualsiasi segno di passaggio del tempo e alle conseguenze sociali di questa rimozione.


"Festeggio anch’io questo giorno speciale ricordando le conquiste di libertà fatte e riflettendo su quello che ancora non va ma non mi comporto poi tanto diversamente da come faccio ogni giorno. Per tutto l’anno infatti sostengo le mie simili, mi relaziono con loro nella produzione di scritti e di pensiero che possano generare libertà per le donne e per tutti, lavoro su di me, sul mio atteggiamento verso il mondo e verso le donne e gli uomini per contribuire ulteriormente alla modificazione della realtà e del simbolico. Sostengo il sito della libreria delle donne, www.libreriadelledonne.it e le associazioni di donne - scrive Serena Fuart . La mia pratica politica dura 365 giorni l’anno in cui mi impegno, mi relaziono, festeggio quello che riesco a fare e rifletto su quello che non mi riesce....
link all'articolo
8 MARZO TUTTO L'ANNO

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serenafuart
24 febbraio 2015 2 24 /02 /febbraio /2015 11:28
AMORE TRA FILOSOFIA E FEMMINISMO

Filosofia, femminismo radicale e la psicologia si intersecano tra loro come i fili che compongono il tappeto orientale di cui parla Cristina Campo nel suo libro Gli imperdonabili e hanno da sempre prodotto in me come in Altre Altri quello che viene chiamato guadagno di libertà e spostamento. E per libertà si intende di pensiero, azione e all’interno delle relazioni politiche, d’amicizia e anche d’amore.

Il femminismo radicale ha portato a uno sconvolgimento delle nostre vite, della vita delle donne e degli uomini e del reale. E anche le relazioni in cui circola amore e sentimenti ne sono interessate. Da quando ho incontrato il pensiero delle donne le mie relazioni sono più appaganti rispetto quelle di prima. Cosa ho capito, cosa è successo?

Non parlo per astrazioni dando consigli giusti, ne vie da seguire uguali per tutte tutti. Ci sono solo spunti di riflessione e ipotesi possibili che ognuna e ognuno di noi può fare suoi ed elaborare personalmente.

CONOSCERSI NEL PROFONDO

E’ abbastanza chiaro intanto che, quando la relazione funziona, c’è un buona armonia di coppia, c’è reciproco amore e rispetto e che il buon funzionamento di una buona relazione risiede nella relazione stessa. Tuttavia anche le singole, i singoli possono fare un lavoro su di sé per migliore le cose. La relazione d’amore è più della somma dei due singoli singole ma se la singola il singolo cambiano cambia anche la relazione. Inizio con il dire che ho imparato che l’amore più grande verso l’altro parte dall’amore per noi stesse stessi. E come dice Paola Leonardi, sociologa, psicoterapeuta e autrice del bellissimo libro Saperi e sapori delle donne si parte dal conoscere intimamente i propri desideri. Sapere quindi bene chi siamo e dove vogliamo andare è necessario a una relazione che voglia essere autentica.

LEGITTIMAZIONE AL DESIDERIO

Ma non basta. Occorre legittimarsi a desiderare, lavoro che si faceva negli incontri di autocoscienza quando le donne prendevano consapevolezza di sé e, all’interno di relazioni forti e trasformative, si legittimavano a desiderare, a metter forza e amore in ciò che volevano, e non sacrificarsi totalmente a mariti, figli ecc. Vivere quindi le proprie passioni seppur con la necessaria mediazione che un legame richiede.

Il desiderio delle donne è stato riscoperto negli anni Settanta con l’autocoscienza Nell’autocoscienza le donne hanno imparato a dirsi e a non farsi dire, sono passate, come ha detto Luisa Muraro nell’incontro Femminismo tremendamente vivo, alla Libreria delle donne, sabato 31 gennaio 2015, da essere soggetti pensati (dagli uomini) a soggetti pensanti. Nel 1966 un gruppo di ragazze all’interno dei collettivi dell’illuminata sinistra erano stufe di sentire parlare solo i maschi, che parlavano anche per loro e di loro. E hanno fatto un gesti di rottura con i gruppi di autocoscienza dove hanno imparato a dirsi con le loro parole a partire da quello che erano e sentivano e in relazioni con altre si sono legittimate il loro sentire.

ACCETTAZIONE DELLA NOSTRA COMPLESSITA’

Ma consapevolezza di sé non riguarda solo i desideri ma anche, come fa notare Paola Leonardi, i sentimenti che alle donne è stato impedito spesso di esprimere, come rabbia, rancore e altro. Questi stati d’animo vanno espressi e vissuti con autenticità, come è necessario viversi sia nelle eccellenze che nei propri limiti liberandosi dalla frustrazione dei non detti.

E poi c’è l’ambivalenza. Una cosa che a me è sempre stata difficile fino a un certo punto della mia vita è stato imparare a tollerarla. Siamo esseri complessi, in un rapporto c’è l’amore verso l’altra i sentimenti ostili dovuti al fatto che l’Altro Altra ci genera inevitabilmente frustrazione. Come ha detto M. Klein il bambino quando è molto piccolo vive una situazione schizoide in cui percepisce fuori di sé la sua parte cattiva, frustrata dovuta alla madre che non è presente sempre. Nella posizione depressiva successiva invece il bimbo capisce che istanze buone e cattive sono dentro di lui. Lui è buono e cattivo allo stesso tempo. Inizialmente il dolore è profondo. Poi in una fase imparerà a tollerare anche le parti sgradevoli di sè

E che dire della nostra tendenza alla socialità e quella all’autonomia, tendenze, parti di noi che non si integrano ma convivono insieme, l’una accanto all’altra, stridendo a volte collidendo? Vado verso l’altra altro desiderando di essere autonoma e desidero essere autonoma andando verso l’altra altro. Autonomia e dipendenza vivono vicine e si alternano e l’integrazione delle due istanze è difficile se non impossibile.

SENZA DI TE

Cosa può aiutare ancora se stesse e la relazione? Senz’altro trovare un senso della vita anche in solitudine per avere delle risorse proprie, come delle passioni che poi si possono anche condividere o semplicemente portare come ricchezza.

SOTTAZIONE SIMBOLICA

E infine una mossa di sottrazione, sottrazione dai dettami culturali che vogliono la relazione in un certo modo e con certi criteri cancellando tutte le altre. Il femminismo si sottrae al pensiero unico maschile, così ci si può sottrarre al pensiero omologato che racconta anche come deve essere una coppia.

Così il femminismo, la cultura femminista si sposta e va verso un altrove altrimenti. Come Maria Zambrano, un tempo, come lei stessa ha raccontato, mentre a una lezione di filosofia meditava di abbandonare lo studio della materia, vede entrare un raggio di luce e comprende che la filosofia è invece la sua strada. Cosa è successo? Ha visto la luce dall’ombra, ovvero da un'altra prospettiva, da uno sguardo che non era più dentro al pensiero unico ma fuori. Uno sguardo da un altrove che le permetteva di vedere e capire tante cose in più e fare uno spostamento.

L’ESILIO DI MARIA ZAMBRANO E LE SEPARAZIONI

E sulle separazioni? Prendo spunto sempre da Maria Zambrano quando parla di esilio. Una separazione è un po’ come la situazione dell’esiliata esiliato nel pensiero di Zambrano.

Zambrano sostiene che in esilio, una persona lontana dal Paese suo ha l'opportunità di tornare al suo sentire originale. Succede infatti che in esilio si è lontane e lontani dalle proprie certezze, dai punti fermi, da strutture che si avevano patria e ci proteggevano . In esilio è necessario ricollocarsi, ricollocare la parte di sè profonda che è chiamata ad emergere. Nelle separazioni d’amore avviene un processo molto simile: durante una relazione si è in coppia, si ha una parte dell'Altra che protegge, si hanno delle certezze, una collocazione come fidanzata di...

Quando la storia finisce si è un po' come in esilio...cadono le certezze, si è sole soli a contatto con se stessi, con il proprio essere, è necessario ricollocarsi e ritrovare un senso nell’assenza e nella solitudine. Tutto questo è molto doloroso ma Maria Zambrano lo vede come un dono: un dono per la riscoperta di sè e per l'apertura all'altro, al nuovo, all'inaspettato all'impossibile.

SERENA FUART

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serenafuart
7 febbraio 2015 6 07 /02 /febbraio /2015 09:47
LE VIE IMPREVISTE DELL’AMORE

La vita e l'amore non seguono le logiche che ci sono sempre state fatte passare come “realtà”.

La logica della vita non è la logica umana. La vita come l’amore ha delle logiche, delle vie impreviste.

Accadono cose che non ci si sarebbe mai aspettate aspettati, allontanamenti riavvicinamenti che non si sarebbe mai creduto. A volte una persona se ne va ma poi, per vie impreviste ritorna sulla nostra strada, casualmente così senza spiegazione. A volte mai più ma capitano eventi in cui davvero, come avviene nella mistica femminile, facendo il vuoto dentro di sè “accade l’impossibile”.

Come anche il reale che non è indifferente al desiderio.

La mia lettera sull’ultimo numero di Via Dogana sull’amore:

Dalla mia esperienza della politica prima ho imparato che l’amore, che parte da quello per la madre passa per le gli amanti, si espande poi nella passione per la vita e la politica, senza soluzione di continuità, si dilaga, contagia gli aspetti della nostra esistenza e fa capitare l’imprevisto. In amore ci si avvicina e allontana a qualcosa qualcuno nello stesso tempo come quando si è in coppia: la lo amo, lo la voglio, ma nello stesso tempo dentro di me, nel profondo, desidero allontanarmi perché c’è l’istinto di autonomia che contrasta con la forte dipendenza dalla persona amata. Quindi amo non amo, avvicino e mi allontano.

E accade l’imprevisto molto spesso. Ci lascia, ci si incontra ma nulla segue quella logica che si dice in giro, logica che spesso è stata pensata quasi esclusivamente da menti maschili. Quante volte desidero vedere una persona, passo nei luoghi dove so che passa e non la vedo. Poi accade che un giorno faccio un giro lontano, in posti in cui è improbabile vederla, non ci penso e TAC: eccola davanti a me! L’amore è un’energia che scorre in modo inaspettato, diverso, ci rende soggetti della nostra vita e solo essendo al centro di sé, modificandosi si può modificare la realtà. Ci sono studi della fisica quantistica che sostengono come la realtà sia un prodotto del nostro vissuto e non qualcosa di esterno a noi che “ci capita”, sconvolgento dettami scientifici che fin’ora e tutt’ora sono in auge.

Quello che voglio dire è che l’amore può far accadere l’imprevisto, uno spostamento, come un’ esperienza mistica quando ci si lascia invadere da Altro, si fa scorrere l’impensato e l’impossibile che ci attraversa. Esperienza in cui si entra in contatto con Dio in modo non ‘ufficiale’ ma altro e tutto cambia, niente è più come prima.

Genitori di figli omosessuali nel documentario Due volte genitori di Claudio Cipelletti hanno raccontato di come il coming out dei loro figli li avesse sconvolti, avesse fatto crollare le certezze e provocato dolore , senso di vergogna, paura e autocritica (dove ho sbagliato come genitore?). L’amore però di cui sono stati capaci in queste famiglie ha decostruito i pregiudizi, preconcetti, certezze generando un’energia nuova, positiva e rafforzando i rapporti rendendoli più limpidi e autentici. E queste famiglie sono come rinate. Da qui il titolo Due volte genitori

Ma ci sono anche delle esperienze che ho vissuto in prima persona.

Frequento il primo di un corso specialistico. Voglio fare il meglio, desidero riuscire bene, mettermi in gioco e farmi conoscere con un genuino desiderio di avere il mio spazio.

Ci sono allievi che intervengono con discorsi infarciti di teorie e paroloni. Credo vogliano attirare l’attenzione ma le vere soddisfazioni e “la celebrità” se così si può chiamare è possibile conquistarla anche in altro modo. In questa scuola ci ho messo passione e se intervengo è per mettermi in gioco, per confrontarmi, e per dire quello che mi sta a cuore. Ho parlato della violenza sulle donne durante un seminario, spinta da quello che mi fa problema in questa questione e parlando delle riflessioni che ho sentito alla Libreria delle donne. Ebbene una ragazza l’altro giorno si è avvicinata a me e mi ha chiesto ‘in qualità di esperta’ dei testi o degli articoli per la sua tesi sulla violenza. Mi ha fatto molto piacere, non sono un’esperta e gliel’ho detto, ma ho avuto il mio momento di gioia. Mi è stato chiaro che l’amore e la passione possono portare più lontano dell’ambizione.

Anche il successo segue le vie impreviste dell’amore mi lascio quindi attraversare dall’amore, lascio che vie impreviste mi si presentino quando meno me l’aspetto e mi lascio cambiare modificare per poi poter cambiare e modificare quello che ancora impedisce la mia libertà.

L’amore è stare nell’ombra. Come Maria Zambrano: un tempo, come lei stessa ha raccontato, mentre a una lezione di filosofia meditava di abbandonare lo studio della materia, vede entrare un raggio di luce e comprende che la filosofia è invece la sua strada.

Cosa è successo? Ha visto la luce dall’ombra, ovvero da un'altra prospettiva, da uno sguardo che non era più dentro al pensiero unico ma fuori. Uno sguardo da un altrove che le permetteva di vedere e capire tante cose in più e fare uno spostamento.

E' come se stare nell'ombra, uscire dalle logiche permetta di fare spostamenti significativi e fare emergere nuovi desideri. E come dice Luisa Muraro: il reale non è indifferente al desiderio

Stare nell’ombra, lasciare che l’amore e la vita ci conduca per le vie impreviste del destino, che ci faccia fare degli spostamenti simbolici…

Serena Fuart

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serenafuart
6 febbraio 2015 5 06 /02 /febbraio /2015 11:32
UN POMERIGGIO CON IL CINEMA DI IMMAGINARIA ALL'ALVEARE MILANO

DOMENICA 22 FEBBRAIO ALLE ORE 18, INCONTRIAMO LE NOSTRE AMICHE DI IMMAGINARIA, FAMOSO E IMPORTANTE FESTIVAL DI CINEMA LESBICO CHE, PER L'OCCASIONE, PROIETTERANNO:


- In memoria di Marina Genovese. Ribelle, Lesbica, Eccentrica di Debora Guma, Italia 2010, 12 minuti.


- Heterosexual Jill di Michelle Ehlen, USA 2013, 80 minuti.

Saranno presenti alcune delle organizziatrici che ci parleranno del festival, di loro e delle proiez
ioni

PROIEZIONI DI DOMENICA 22:

- In memoria di Marina Genovese. Ribelle, Lesbica, Eccentrica
Una rapida raccolta di immagini
accompagnata da un crescendo di brani musicali fra cui una delle sigle più amate di Immaginaria, per sottolineare il ritratto di una donna che ha dedicato tutta la sua vita e la sua energia utopica
alla realizzazione di una delle imprese più strepitose e prestigiose
della storia del movimento lesbico separatista italiano.

Marina Genovese, presidente dell’Associazione Culturale Lesbica
Visibilia di Bologna, anima e impulso vitale di Immaginaria,
Festival che nella città di Bologna avrebbe dovuto essere sostenuto in modo sistematico e
continuativo, scompare prematuramente il 19 agosto del 2008. Una parabola politica, quella di Marina Genovese, lunga
e complessa (vedi testo ufficiale sul sito www.immaginaria.org),
ma destinata a sopravvivere in tutte noi e al tempo,
insieme al mito di Immaginaria.
-
lungometraggio Heterosexual Jill

Una commedia divertente sull’identità, sullasessualità e sulla psicoterapia per lesbiche ed “ex lesbiche”. La simpaticissima butch Jamie è impegnata comeattrice sul set di un improbabile documentariosui gatti attori, accuditi dalla sua rancorosa exfidanzata Lola. Tra i tentativi di recuperarealmeno l’amicizia con Lola, si inseriscono nella caotica vita di Jamie le nevrotiche incursioni di Jill che, avendo incontrato Jamie travestita temporaneamente da uomo, è rimasta terrorizzata dalla sua attrazione per lei e quindi comincia a proclamarsi “ex lesbica”, partecipando a paradossali incontri terapeutici per aspiranti eterosessuali. Il suo progresso verso l’eterosessualità però si rivela più lento del previsto, nonostante il rinforzo e l’incoraggiamento del gruppo che, per sbloccarla, le suggerisce di rintracciare la sua ex, una sempre più disorientata Jamie, per dimostrare a se stessa che non prova più attrazione per lei. Nel film nulla è ciò che sembra, tranne la simpatia di Jamie, una butch indimenticabile, interpretata con umorismo e autoironia dalla stessa regista Michelle Ehlen.

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serenafuart
21 gennaio 2015 3 21 /01 /gennaio /2015 17:40
IMPARARE A CANTARE GRAZIE ALLE RELAZIONI!!

Vi racconto la mia esperienza con lo studio del canto...e i miei progressi dovuti più che all'insegnante seppur bravissima, alle relazioni fruttuose...
ALL'INTERNO DEL POST DELLE MIE PICCOLE ESIBIZIONI AI VARI KARAO
KE

IO NON CREDO NEI MIRACOLI -CANTA SERENA, PRIMAVERA 2014


La passione del canto mi ha sempre caratterizzata. Il canto è espressione di sé, dell’intimo sentire, è una dimensione meravigliosa ma molto legata allo stato emotivo. E il mio stato emotivo è sempre stato il mio problema. Cantare, esprimermi mi creava problemi perché non mi sentivo sufficientemente brava né come cantante né in generale nella vita. Possiamo dire che avevo uno stato emotivo caratterizzato da insicurezze e bassa autostima. Di conseguenza la mia voce era piccola, fioca, non si sentiva.
Quindi i miei primi approcci canori erano timidi e non sempre riuscivano per il meglio.
Mi è capitato a 23 anni di conoscere un gruppo di ragazze con cui abbiamo formato un complesso di musica pop.
Erano un po’ più grandi di me ma abbiamo legato subito. Ci vedevamo spesso per le prove è presto sono nate tra noi delle belle relazioni di scambio reciproco. Io cantavo, loro suonavano e ci scambiavamo simpatia e forza reciproca. Il tutto in vista di uno spettacolino di inaugurazione di un’Associazione.
La nostra amicizia cresceva a suon di musica e divertimento, eravamo se non ricordo male in otto.
Man mano che il nostro rapporto si faceva più intenso ed entravamo in confidenza, hanno iniziato a infondermi coraggio e sicurezza in me. Mentre questo avveniva io mi sentivo meno timida nel cantare, meno insicura, tiravo fuori di più la voce. Le ragazze infatti mi incoraggiavano, mi facevano capire che la voce c’era e ce la potevo fare a realizzare uno spettacolo bello. Dovevo solo credere di più in me e in loro.

SERENA CANTA "LUCE" DI ELISA (PRIMAVERA 2014)


Ricordo ancora le prime note, quando ancora non le conoscevo. Timide, impacciate, tremanti.
Poi la relazione con loro e la mia voce, le mie canzoni prendevano spessore.
Il mio modo di cantare intanto si impostava sempre più e questo devo dirlo non grazie certo alla mia insegnante di canto anche se come insegnamento della tecnica era impeccabile. Sono state le relazioni con queste ragazze a farmi are il salto per affrontare i pezzi e il pubblico.
Ognuna di loro mi diceva qualcosa di bello, a volte mi faceva anche degli appunti, ma tendenzialmente, come ho detto, più che tecnica o musica mi insegnavano ad avere fiducia in me.
Il mio stato emotivo intanto prendeva una sua forma, diventavo più sicura di me.
Crescevo sia musicalmente che personalmente.
La sera dello spettacolo è andato tutto bene. Tanti complimenti e la gente era entusiasta. Anche le mie amiche.
Ricordo che anche le lezioni di canto da quel concerto son state diverse. La voce era cambiata, era di più, aveva preso un’impennata.
Per riuscire nelle cose bisogna credere in se stessi. E solo all’interno di una o più relazioni è possibile che ciò avvenga. Non ci sono tecniche, libri o leggi.
Solo rapporti. Nel mio caso musica e relazioni

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serenafuart